Come è stato raccontato qualche giorno fa sulle pagine de IlColazionista, i libri di cucina sono per noi una vera e propria mania compulsiva; in più d’estate uno ha più tempo per sfogliare quelli acquistati durante l’anno e quindi da oggi si inaugura una nuova rubrica di Monsu Barachin: Un libro, una ricetta; dai miei libri di cucina preferiti ho selezionato una (o due ricette, quando la scelta di una era troppo difficile) che vi riporto per esplorare cucine nuove e stupire parenti e amici e a colazione.
Oggi viaggiamo verso Nord per prendere un po’ di fresco virtuale esplorando la cucina scandinava che – come testato in loco – da il meglio di sé proprio a colazione e negli spuntini accompagnati da te o caffè.
La crasi titolo del libro di per sé dice già tutto: SCANDILICIOUS Baking, ovvero ‘delizie dal mondo scandinavo’, raccolte e raccontate, corredandole da foto molto evocative, da Signe Johansen, che ha alle spalle importanti studi di antropologia sociale e applicata al cibo; l’autrice profondamente radicata nella cultura scandinava, ha confezionato un manuale di cucina – che vi consiglio vivamente di acquistare nella sola versione in inglese –che diventa un manifesto distintivo dell’identità nordica, della sua storia e del benessere. Come dice l’autrice stessa :”Benvenuti in un luogo dove le torte a base di vero burro sono celebrate piuttosto che temute, dove intere feste sono dedicate alla cottura in forno e dove si ritiene non ci sia niente di così intenso come il brivido di fare il proprio pane, i biscotti di Natale o panini al cardamomo.”
Ph. Scandilicious Baking – Tara Fisher (photographer)
La ricetta che ho scelto è una delle più semplici e basilari del libro, una sorta di treccia (lievitata) al latte da consumare a fette semplice o con un velo di marmellata; si conserva morbida per qualche giorno, ma se doveste avanzarne (difficile, vista la bontà) potrete farne delle fette biscottate oppure utilizzare per dei french toast o del pain perdu.
Plaited milk loaf
Treccia al latte
ingredienti
farina 00 250 g
farina Manitoba 250 g
latte fresco intero 150 ml
lievito di birra fresco 15 g
uova 2
zucchero 1 cucchiaio
sale 2 prese
burro 30 g
estratto di vaniglia 1 cucchiaino
latte 2 cucchiai
preparazione
Signe ci offre per questa e altre ricette due consigli – che sono diventati le basi di ogni mio lievitato – che vi offro:
1. per far lavorare al massimo il lievito, occorre sbriciolarlo in una ciotolina e poi schiacciarlo con un cucchiaino di zucchero, dopo qualche minuto si scioglierà e assumerà una consistenza liquida da aggiungere poi agli altri ingredienti;
2. il latte a cui è stato unito il burro deve essere scaldato e portato quasi fino a bollitura; lo si fa intiepidire e poi lo sai aggiunge agli ingredienti; in quiesto modo la treccia rimane molto più morbida e a lungo.
Unire il lievito sciolto al latte tiepido (in cui si è già sciolto il burro), mescolare e aggiungere gradualmente nella terrina con le farine, il sale e lo zucchero; aggiungere successivamente le uova e l’estratto di vaniglia impastando (a mano o nella planetaria) per circa dieci minuti; far riposare l’impasto in un luogo tiepido per circa 2h o comunque fino a quando ha raddoppiato il suo volume.
Suddividere l’impasto in tre parti uguali (aiutatevi con la bilancia), fatene dei ‘salsicciotto’ e componete la treccia da posizionare su una teglia con carta forno per almeno ½ ora.
Dopo la seconda lievitazione spennellate con il latte (con eventualmente dello zucchero in granella sopra) e fate cuocere in forno statico a 180° per 30/35 minuti o comunque fin quando non sia bella dorata. Far raffreddare su una gratella; l’optimum sarebbe prepararla la sera per la mattina dopo.