Challah allo zafferano

Challah allo zafferano

La prima volta che vidi il pane Challah non fu in una bella foto di un libro di cucina o su Pinterest ma nel bel mezzo di una tavola imbandita, su una tovaglia di lino. Questo piacevole ricordo risale a una ventina di anni fa, a una cena di famiglia, quando, colei che poi diventò mia zia, la preparò per tutti noi.

La bellezza di questa grande treccia lucida e abbronzata, dall’aspetto invitante mi spinse ad assaggiarla quasi subito. Ricordo di averne mangiato un bel po’! La consistenza soffice, il gusto leggermente dolce e dal sapore speziato, l’impasto di un bel colore giallo oro…Insomma, non passò molto tempo che mia zia insegnò a mia madre a prepararla e io ovviamente imparai con gli occhi e da quel momento la replicai infinite volte.

Questo pane è di tradizione ebraica, racchiude molti significati ed è considerato un vero e proprio cibo simbolico che si consuma il sabato. Per me ha un grande valore e un significato speciale: è il pranzo di famiglia, quando ancora le persone intorno alla tavola della festa erano tante, c’erano ancora i miei nonni, io cominciavo ad appassionarmi al cibo e a scoprire il mondo affascinante dei lievitati. Intrecciare questo impasto mi riempie sempre di gioia e di soddisfazione.

Il pane Challah si prepara il venerdì sera per il sabato: inutile dire che a colazione è squisito e si conserva morbido per qualche giorno se avvolto in un sacchetto di plastica per alimenti.

Ho trascritto qui le dosi in “cup” con a fianco conversione fatta da me in grammi e milligrammi, cercando su internet. Con mia zia si faceva a occhio e la ricetta che mi ha lasciato su un foglio è in unità di misura americana, la tazza per l’appunto

Ingredienti

  • farina zero 5 cup / 550 g (potrebbe volercene un po’ meno o un po’ di più, infatti si aggiunge a poco a poco)
  • zucchero semolato 1/3 cup / 70 g
  • uova 2
  • acqua 1/4 cup / 60 ml
  • olio di semi 1/3 cup / 75 ml
  • zafferano 1 g (una bustina)
  • lievito di birra fresco 20 g
  • sale 1 cucchiaino

Preparazione

Prima di tutto sciogliere il lievito fresco nell’acqua tiepida.

Nell’impastatrice* mettere metà della farina, lo zucchero, lo zafferano, il sale unire l’acqua con il lievito completamente sciolto e cominciare a impastare. Aggiungere l’olio e un uovo alla volta: incorporare il secondo uovo quando il primo è stato assorbito. Aggiungere poco a poco la restante farina e far incordare.

Una volta incordato l’impasto riporlo in un recipiente leggermente unto con olio e lasciare lievitare per circa 3 ore. Trascorso questo tempo infarinare il piano di lavoro e dividere in 5 parti uguali. Arrotolare l’impasto per formare 5 cordoni lunghi 50 cm, unirne i capi e procedere a intrecciarli.

Prendete la trecciona e stendetela su una teglia da forno rivestita di carta forno: a questo punto lasciarla lievitare per un’ora e mezza circa. Poi, quando sarà raddoppiata nuovamente di volume, spennellare la superficie con un pochino di uovo sbattuto e infornare a 180°C per circa 30 minuti.

*Si può assolutamente fare a mano, impastando gli ingredienti sul piano di lavoro aggiungendo farina fino a quando si ottiene un impasto morbido e non appiccicoso.

*Qui sotto un video in timelapse fatto da me per eseguire gli intrecci. E’ molto veloce, mea culpa, ma in rete se ne trovano diversi. Per esempio questo che a me piace un sacco.

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