Ci sarà un motivo se Monsu Barachin che cerca sempre nuovi posti per le sue pause pranzo – ad oggi oltre 250 locali provati a Torino – o per i suoi brunch del weekend – quasi una ventina di indirizzi all’ombra della Mole -, sia ritornato domenica scorsa alla Cookin’ Factory della mitica Claudia Fraschini per la terza volta da ottobre scorso.
Galeotto fu il danish brunch ad ottobre quando il team della Cookin’ Factory, arricchito di studenti di scuole alberghiere danesi in esperienza presso varie cucine e panifici torinesi, hanno contribuito alla preparazione dei piatti più iconici della cucina danese: smørrebrød con gamberetti e aringhe, uova soda ed erba cipollina, insalata di patate e cipollotto, dolcetti al marzapane e le immancabili kanelsnegle, ovvero le famose girelle con cannella e glassa di zucchero.
Ci siamo ritornati per il brunch di Natale, dove un poached egg su pane tostato preparato a regola d’arte accompagnato a pancetta croccante, spiaci al burro e salsa olandese, era preceduto da una selezione di pregiati salumi e formaggi da consumare con la sua ottima (e abbondante) focaccia.
Il Christmas brunch non può che strizzare l’occhio anche alla tradizione newyorchese e americano e quindi non poteva mancare il celebre mac’n’cheese (nella pratica dei celentani al dente con crema di formaggio saporito e grati natura perfetta in padella) e poi cupcakes, peanutbutter chocolate sandwich, ma anche eccellenti carteddate (pugliesi) al vin cotto e pistacchio, panettoni di pasticceria, mille foglie al torroncino e cookies da sbocconcellare con un lunghissimo caffè americano.
L’altro ieri non sembrava primavera, perché freddo e pioggia accompagnavano l’ennesima domenica torinese di brutto tempo, ma Monsu Barachin imperterrito raggiunge con moglie e figlia questo posto eletto un po’ a luogo dell’anima, anche per il suo potere rilassante e kids’ friendly essendo molto gradito anche ai più piccoli (e alla mia Celeste, 3 anni).
Questa volta il focus era il club sandwich con due versioni in competizione; quella classica di Claudia con pane in cassetta bianco, insalata, pomodoro, maionese, tacchino alla piastra, bacon e uovo accompagnato da chips di patate, l’altra rivisitata della nippo-americana Miwa Gofuku: pane integrale, senape, avocado, arrosto di tacchino affettato e patate dolci in accompagnamento.
Come tutto qui (e forse è questo il motivo per cui ci torno ogni volta) anche i club sandwich erano fatti benissimo, con ottime materie prime, serviti in modo gentile e impeccabile.
Se esiste la domenica perfetta, questa inizia con un brunch alla Cookin’ Factory.