Tè alla menta e pasticceria araba/1: briwat

Tè alla menta e pasticceria araba/1: briwat

La magia di un tè alla menta su una delle tante terrazze panoramiche di Marrakech.
Potrebbe essere lo stimolo per un prossimo viaggio nell’incantevole città marocchina oppure potete pensare di ricreare quell’atmosfera sul terrazzo di casa o nel vostro salotto riconvertito in chiave marocchina con pouf e tappeti.

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IlColazionista vi svelerà i trucchi per preparare il tè alla menta come perfetti marocchini e vi insegnerà a preparare tre tipologie di pasticcini di accompagnamento, tra i più tipici della pasticceria araba.

Per il tè alla menta dovete procurarvi il tè verde tipo gun powder che trovate in tutti gli alimentari/macellerie marocchine e un bel mazzo di menta fresca: io la prendo da mio suocero che a sua volta aveva avuto lo stolone da un collega marocchino; diversamente si trova in molti mercati, alimentari marocchini e sappiate che a Porta Palazzo ne vendono a quintali, a 50 centesimi il mazzetto.

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Portare l’acqua quasi a bollitura, nel frattempo piegate due o tre rametti di menta, metteteli nelle tipiche teiere marocchine (di alluminio) e aggiungete un cucchiaino di tè in foglie per ogni commensale; versate un po’ di acqua (quasi) bollente nella teiera, agitate leggermente e buttate quest’acqua che avrà raccolto l’amaro del tè.
Versate altra acqua, zuccherate (i marocchini lo amano particolarmente zuccheroso) e lasciate in infusione per qualche minuto.

Versare poi dall’alto (se siete capaci 😉 ) nei bicchieri in vetro alti e sottili decorati.

BRIWAT1Con cosa accompagnarlo? Partiamo oggi da uno dei pasticcini più amati: i briwat; triangoli di pasta brick ripieni di pasta di mandorle speziata e profumata che Monsu barachin ha imparato a preparare (e soprattutto a piegare a triangoli) durante il corso di pasticceria araba (I Segreti del Mestolo Mediorientale) alla Casa del Quartiere di S.Salvario: e dove se non qui?
Come raccontate dalle bravissime cuoche e maestre, la pasta brick la si acquista negli alimentari marocchini a pacchi di dieci fogli: da ogni foglio se ne ricavano due triangoli.

ingredienti
mandorle pelate (non tostate) 250 g
zucchero semolato 80 g
burro fuso 1 cucchiaio
cannella in polvere ½ cucchiaino
acqua di fiori d’arancio (o acqua di rose) 1 cucchiaio
fogli di pasta brick 12/13
sesamo tostato una manciata
due cucchiai di farina + due cucchiai d’acqua per la pastella
olio d’oliva q.b.

olio d’arachidi 1 l (se si vuole friggerli)

miele millefiori 200 g

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preparazione

Frullare le mandorle intere (1) con lo zucchero; ridotte in farine, mischiarle con la cannella, il burro fuso e l’acqua di fiori d’arancio e amalgamare fino ad ottenere una pasta compatta (2).

Sul tavolo ripiegare il foglio rotondo di pasta brick (4) tagliato a metà formando una striscia rettangolare lunga e oliarlo leggermente con un pennello imbevuto d’olio. Sistemare un cucchiaio scarso di ripieno a forma di pallina grossa come una noce (3) e piegare a triangoli successivi. Chiudere il trinangolo bagnando con la pastella di acqua e farina l’ultima piega e ripiegarle all’interno (5). Passare in forno a 200° per 15 minuti oppure friggere fino alla doratura e scolarli (6). Scaldare il miele sul fuoco con poca acqua e immergervi i dolci fritti, lasciarli inzuppare, scolarli (7) e spargervi sopra il sesamo tostato (8). Servirli freddi.

L’unico punto un po’ più complesso è la piegatura a triangoli; ma come si dice: è più facile farvelo vedere, che spiegarlo.
Ecco il video trovato in rete 😉

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